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Art, food, wine, experiences

AZZORRE a la carte 2025

Why this tour?

  1. per visitare accuratamente le isole principali delle Azzorre
  2. per godere di panorami naturali unici dalle “Hawaii d’Europa”
  3. per un viaggio unico tra i sapori e i profumi dell’arcipelago


Il meglio delle Azzorre

Nove fantastiche isole che sembrano essere state disseminate come preziosi lembi di terra in mezzo all’Atlantico da qualche divinità. Due sono i colori dominanti: il verde intenso della vegetazione e l’azzurro splendente delle acque. La condizione di questo arcipelago è quella di un “ponte” naturale tra due continenti, geografico e simbolico: Europa e America. Il clima mite tutto l’anno, la presenza di vitigni, la lingua calda tipica dei latini fanno delle Azzorre l’ultimo avamposto, o il primo accesso in Europa. Le scogliere a picco sull’oceano, l’esuberanza della natura selvaggia, gli ampi spazi e l’isolamento la rendono già americana. Il fascino delle Azzorre è grande, i ricordi che lasciano nei visitatori è indelebile. Si potrebbe cominciare citando Terceira, isola vivace impreziosita da Angra do Heroismo, cittadina Patrimonio Unesco fondata da coraggiosi coloni e avventurieri: un dedalo di strade e piazzette dominate da palazzi colorati in stile coloniale. Spostiamoci a São Miguel, una terra di laghi annidati in crateri di origine vulcanica che si estendono per chilometri. Sete Cidades è il più iconico e infatti è considerato una delle 7 meraviglie del Portogallo. Il panorama che si vede verso il Twin Lake è impagabile e vale il viaggio, così come costeggiarne le sponde lungo sentieri dove fanno capolino ortensie meravigliose. Ed è proprio questo connubio magnifico tra natura e uomo, l’interazione esclusiva tra ambiente e storia che rende questo arcipelago davvero unico nel suo genere, una perla che ogni viaggiatore non può non prevedere tra i suoi itinerari.

Un tuffo tra i sapori dell’arcipelago

Un luogo è raccontato anche attraverso i prodotti della sua terra: testimonianze del rapporto dell’uomo con il territorio. L’enogastronomia è cultura, e come tale è depositaria di tradizioni millenarie che sono imprescindibili. Le Azzorre, in questo ambito, non fanno di certo eccezione. Fra i tanti prodotti e sapori protagonisti dell’arcipelago, ne abbiamo scelto uno particolarmente rappresentativo: il Cozido. Si tratta di una sorta di bollito cotto con le verdure: fin qui nulla di strano o bizzarro. In questo caso, ciò che sorprende è la modalità di cottura: è infatti la terra che si prende la briga di cuocere questa pietanza. Il cozido è infatti il risultato di una cottura prolungata all’interno di buche scavate nel terreno situate nelle vicinanze della fumarola principale della zona, permettendo ai gas vulcanici bollenti e ricchi di composti e minerali aromatici di raggiungerne le cavità e realizzare il particolare processo di cottura. Mai come in questo caso, si può affermare che il cozido proviene dal “ventre” della terra. Una volta che il piatto è pronto, non può mancare sulla tavola un buon bicchiere di vino. Sebbene possa sembrare alquanto bizzarro data la posizione geografica delle Azzorre, nell’arcipelago si trovano ottimi vini da tavola. Il paesaggio stesso ne è testimone: muretti a secco e fatti di pietre laviche che delimitano ampi spazi di vitigni. La varietà più conosciuta di vino è la Verdelho, un bianco di grande spessore. La tradizione racconta che questa varietà sia stata importata dalla Sicilia ai tempi di Enrico il Navigatore da alcuni frati francescani. A prescindere dalla realtà storica di questa teoria, l’unica cosa sicura è di non lasciarsi scappare un assaggio del vino delle Azzorre.




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